Visualizzazione post con etichetta corsi. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta corsi. Mostra tutti i post

giovedì 31 gennaio 2019

cos'è la meditazione?



Dhyana è la meditazione. In questo stadio si libera la mente fino alla sua totale espansione. Come si raggiunge? E qua si deve dare una spiegazione completa dello yoga, partendo dal principio delle otto tappe evolutive che l' aṣṭāṅgayoga comprende (nel ns mondo occidentale si pensa che fare dei movimenti molto energici si stia praticando aṣṭāṅga
yoga, quanta ignoranza - nel senso di non sapere, o voluta intenzione di semplificare un percorso complesso di crescita interna rendendolo più commerciale possibile).
Dopo anni di pratica e cambio di stile di vita posso dire che comincio adesso a capire il vero significato dello yoga.
Posso affermare che lo yoga non consiste in semplici esercizi che si fanno sporadicamente andando in palestra una volta, due, alla settimana. Quella è ginnastica, che sia chiaro! Anche se viene spiegata bene, eseguita altretanto bene, rimane ginnastica e null'altro. E' ultile per un inizio ma non è la fine di un percorso meraviglioso che solo in pochi hanno la possibilità di abbracciare in questa vita.
Per rendere ancora più chiaro il percorso che lo yoga propone partiamo passo passo a scoprire teoreticamente questa bellissima e unica, nel mio umile parere,  disciplina di vita.
Ricopio da testi ed insegnamenti dei miei Maestri (Gopalakrishna ex insegnate di Vedaguru e di Sri Unniraman fondatore di Patanjali Yoga Research Center Calicut Kerala, e Amadio Bianchi Italia) gli stadi dello yoga
Si chiama aṣṭāṅga perché sono otto (aṣṭá = 8 in Sanscrito) e non perché sono movimenti dinamici. Ribadisco il concetto perché ritengo che l'uso improprio delle parole crea confusione e ignoranza, due aspetti della nostra vita che non portano  a quello che lo yoga insegna; serenità e conoscenza.

Per renderlo più comprensibile parto dall'ultimo stadio:
8. Samādhi, la supercoscienza. Il raggiungimento del nirvana, comprensione dei principi universali, la consapevolezza, la saggezza, la fusione con il divino. 
7.  Dhyāna è la meditazione. Si libera la mente di ogni pensiero, la calma piatta di un lago in assenza di vento e movimento delle sue acque.
6.  Dhāraṇā   è la concentrazione, l'affinamento delle tecniche che portano a ridurre l'attività mentale. E' il controllo della mente la sua focalizzazione in un solo punto.
5.  Pratyāhāra è il distacco del materiale. Isolamento dei sensi, rivolti all'interno che porta  chi pratica a contemplare direttamente la sua vera essenza.
4.  Prāṇāyāma, controllo delle energie vitali attraverso il respiro, la presa di coscienza dell'atto respiratorio come scambio tra il sè e il mondo esteriore, fino al raggiungimento della fusione con il cosmo, apro parantesi; da fare sempre sotto osservazione di un Maestro o praticante serio. Può portare a problemi seri se viene fatto da sè, imitando video, seguendo indicazioni di libri o persone che non sono veri Maestri. Il risveglio della Kundalini, parlo per esperienza propria, non deve assolutamente essere indotto accelerando tempi e modalità forzate di respirazione e nemmeno ricercato da coloro che sono atratti dal "miracolo". Se avviene in modo naturale, dopo aver praticato con conoscenza di causa, porta a un livello superiore di coscienza e questo accade soltanto se la pratica è a giusta misura del praticante oltre che eseguita nel modo corretto. Ho conosciuto persone che hanno "forzato" e sono rimaste per parecchio tempo con grossi disturbi fisici e mentali, alcuni in coma per anni.
3. Asana, particolari posture che vanno eseguite dopo il riscaldamento e pratica di movimenti di stretching dinamico e non.  Gli asana vanno tenuti a lungo rispettando i limiti e le possibilità personali. Favoriscono la concentrazione delle energie vitali all'interno dell'organismo attivando i centri focali relativi agli organi, I Chakra. D'altro canto le trazioni muscolari inviano catene di impulsi alle cellule cerebrali rinforzandole.
Attraverso gli asana il praticante impara a conoscere la propria potenzialità e i propri limiti. Potrà, col tempo e la pratica, intervenire fino a poter modificare i propri  meccanismi fisiologici e sperimentare le varie forme dell'essere e del divenire (sono ispirate dal mondo vegetale, animale, umano e divino).

2.  Niyama , i principi di condotta morali nei confronti di se stessi;
śauca , essere puri. Purezza nel corpo,  pensieri e azioni (importante l'aspetto alimentare e l'igiene personale).
saṃtoṣa , appagamento. Accontentarsi di quello che si ha. Atteggiamento di serenità ed equilibrio.
tapas , regola morale. Essere austeri con se stessi, raggiungere la liberazione dal bisogno materiale. Tapas è l'espansione della forza che i praticanti trovano in loro stessi.
svādhyāya , autoanalisi e studio di testi che favoriscono e sviluppano questa ricerca interiore. Recita e studio dei Mantra, le formule sacre che portano a stadi superiori di coscienza. Sviluppo del'umiltà e del desiderio di apprendere.
īśvarapraṇidhāna , fissare un modello divino interiore a cui ispirarsi e seguire il suo raggiungimento.

1. Yama,  astensioni che indicano la condotta morale nei confronti degli altri;
- ahiṃsā , la non violenza. L'odio e la paura base della violenza, aspetti dalla personalità che vanno controllate fino alla loro eliminazione totale dal nostro atteggiamento
satya , amore per la verità, non essere falso.
asteya, non appropriarsi di beni altrui.
aparigraha , saper donare, essere generosi e condividere i nostri beni con gli altri.
-  brahmacarya , equilibrio nella vita sessuale. Può trasformarsi in castità in ambiti rigorosi o per scelta propria.

Dopo aver esaudito gli 8 step da seguire dal basso in alto (cioè da 1 a 8) spero che sia chiaro a cosa si va incontro volendo abbracciare la vera strada e lo stile di vita che lo yoga insegna e invita a percorrere. Andare in palestra a fare ginnastica può essere l'inizio, come ho fatto 11 anni fa andando a fare Pilates e stretching perchè sentivo che ne avevo bisogno. 
La strada è lunga, al principio anche dolorosa, fatta di disciplina e forte motivazione personale. Diventa uno stile di vita che non sempre viene apprezzato e condiviso nella propria famiglia e nella cerchia di conoscenti, anzi ci sarà chi vi considera abbastanza matti da consultare lo psicologo.
Va vissuta in silenzio, senza fare troppo tam-tam, evitando più possible situazioni di conflitto ed imbarazzo quando non ci sia comprensione verso il cambiamento. Evitare la presunzione ricordando sempre da dove siamo partiti, da una situazione  di "normalità" intesa come larga accettazione sociale del nostro stile occidentale di vita.
Posso soltanto dire praticate, la voglia di cambiamento sarà la vostra forza.
Spero di aver fatto un pò di chiarezza in questo momento di strumentalizazzione e commmercializazzione sfrenata, che oggi giorno lega la parola yoga alla nostra vita. 
Momenti frenetici che la nostra essenza vuole contrastare per la sua sopravvivenza. 
Namastè

Grazie a Gabriella Cella Al- Chamali cui libro "Il grande libro dello yoga" è stato il mio ABC verso questa disciplina. 
Grazie a i miei Maestri sopracitati, che hanno avuto e hanno un ruolo fondamentale nell'insegnamento e  sostegno di cui un allievo, un discepolo ha continuamente bisogno.




lunedì 6 novembre 2017

Gayatri Mantra strumento potente per la mente

È ormai noto quanto sia forte in me il richiamo per la cultura antica dell’India. Alla fine di
ogni mio viaggio in quella terra, sono sempre tornata a casa con nuovi spunti da
condividere e sui quali lavorare e riflettere.
Questo 2017 (iniziato proprio con un viaggio di 30 giorni nell’India di Salgari e dove tornerò per tutto il mese di gennaio del 2018) è stato pregno di tali esperienze: uno di quegli anni in cui si pratica, si sperimenta e si osserva
quello che sta succedendo dentro e fuori di me e delle attività del Laboratorio Ayurveda
Benessere, fondato insieme a mio marito Davide Lupo Paraluppi, cantante e musicista.
I mantra sono diventati per me oggetto di studio e di pratica, vissuti in prima persona da più
di due anni. Per chi non sapesse cosa sia un mantra, pensate ad una pratica
meditativa e religiosa, una specie di "Rosario cantato" (per darne una definizione
accessibile a tutti). Gli stessi suoni del mantra vanno cantanti per 108 volte, se si vuole
seguirne il canone tradizionale e ottenere un effetto anche spirituale, oltre che di benessere immediato.
In India cantano Mantra sempre e ovunque, nei templi, alle festività, nelle case, durante i riti, o durante i lavori di preparazione dei cibi, dei medicinali e delle erbe che serviranno per il trattamento di qualcuno (o anche di se stessi).
Ci sono Mantra per tante occasioni. Hanno un potere unico quando vengono cantati in
coro, l’effetto sul nostro corpo ma soprattutto sul nostro stato emotivo è immediato.
Cantando da sola il Gayatri Mantra (che è da molti considerato il più sacro dei mantra, e
che deve il suo nome alla sua metrica: è composto da un metro di ventiquattro sillabe suddivise in tre versi da otto sillabe ciascuno) ho migliorato molto la mia condizione di salute
e benessere.
Mi sono chiesta: ma perché sono così potenti? Come mai i disturbi fisici ( malesseri legati alla digestione, dolorini vari, mal di testa, etc)  e mentali ( ansia, paura, tristezza ed irrequietezza, insonnia, agitazione e nervosismo) scompaiono quando il corpo vibra con i suoni del Mantra?

Da questo esperimento nasce la collaborazione con la Scuola di Musica Tenzi di Varese.
La Scuola Tenzi nasce a Milano nel lontano 1948 dal fondatore Massimo Tenzi, e si è
sempre occupata dell'insegnamento del canto e dei principali strumenti musicali e ad
indirizzo amatoriale e professionale. La sezione di Varese, (dove si sono formati vari
musicisti professionali noti nell’ambito musicale) esiste dai primi anni 50 ed è attualmente
diretta dal M° Alberto Tenzi, figlio del fondatore che ci dice;
“Recentemente la Scuola di Musica Tenzi ha pensato di ampliare ulteriormente la sua
offerta anche verso quelle persone che hanno desiderio di utilizzare il mondo dei suoni per
“accordare” il proprio corpo ai fini di un maggiore equilibrio psicofisico.
Da millenni le discipline orientali hanno insegnato ad utilizzare il suono della propria voce
per mettere in vibrazione i propri organi interni, riscontrando enormi benefici.
Questo avveniva nello Sciamanesimo e nel Nada Yoga come oggi è stato riscoperto
attraverso la musicoterapia, la cimatica o attraverso tecniche di risonanza come il canto
curativo e il massaggio sonoro. Ogni nota vibra a frequenze differenti ed ogni frequenza
trova sempre una sua risonanza armonica con un determinato organo interno al nostro
corpo.

Proprio come accade quando si “accorda” uno strumento musicale, possiamo dire che i
nostri organi si “accordano” per empatia, per simpatia e per risonanza con specifiche
frequenze, in modo da ristabilizzarsi e ritrovare il proprio equilibrio.
La materia è costituita da differenti vibrazioni, come il suono, la luce e l'Universo intero.
Ogni elemento può entrare in risonanza con altri fenomeni paralleli.
Già nel diciottesimo secolo il fisico tedesco E. Chladni si rese conto che la sabbia disposta
su di una lamina metallica assumeva forme e figure geometriche diverse a seconda delle
differenti note eseguite da un violino. Ancora più interessante è la scoperta che alcuni
disegni, generati da determinate frequenze sonore, corrispondono a precise strutture
cellulari di organismi viventi!
Ogni individuo possiede poi una sua nota tonica personale che è la propria impronta
digitale sonora ed esistono precisi esercizi per poterla scoprire.
In base a queste considerazioni, si ritiene inoltre che ad ogni differente e specifica
frequenza sonora, sia collegato un differente organo interno del nostro corpo, in grado di
entrare in risonanza e di accordarsi con la rispettiva nota corrispondente”.
“Appena Claudia", dice Manuela Birattoni (insegnante di canto moderno, Prenatal Tutor ed
Educatrice Professionale, moglie di M° Alberto Tenzi)," mi ha parlato del Mantra Gayatri
l'ho voluto provare, per 108 volte. Ho lasciato che il mantra lavorasse su di me aprendomi
ai suoi benefici effetti. Il sottile cambiamento che ho percepito è stato nel mio
atteggiamento verso l'esterno. Ero in pace con me stessa e grata per qualsiasi cosa
accadesse. Claudia mi ha detto: 'È cambiata la tua vibrazione'.
Quando canto o faccio vocalizzi il mio corpo si rigenera e guardandomi allo specchio
dell'aula di canto dove insegno, vedo il mio viso luminoso e armonioso. Mi sono chiesta
quindi cosa ci sia in comune tra il recitare i mantra e studiare canto. Intravedo i percorsi di
una e dell'altra pratica con tante diramazioni ciascuna: alcune corrono parallele, altre
hanno strade e mete diverse. La contaminazione può essere utile una all'altra.
Cantare un mantra per molto tempo può risultare faticoso senza aver prima riscaldato la
voce e aver alleggerito le tensioni muscolari. Le basi dello studio della tecnica vocale sono
proprio rivolte ad un uso corretto della respirazione e dell'emissione. Una persona che si è
già avvicinata allo studio del canto potrà sperimentare nell'esecuzione del mantra una
connessione profonda con i sentimenti universali dell'amore, della gratitudine e della pace.
Il cantare in coro è poi un privilegio di cui i partecipanti si rendono presto conto, essendo,
l'appartenenza ad un gruppo, uno dei bisogni profondi dell'essere umano.
Nasce così, negli spazi della Scuola di Musica Tenzi, la possibilità di concretizzare questi
percorsi, attualmente con la collaborazione di Claudia Dumitru Paraluppi che introdurrà il
mantra con il nostro supporto tecnico e prossimamente con altri progetti che abbiamo in serbo".
 


mercoledì 22 febbraio 2017

seminario: il camino verso il silenzio interiore


Ciao a tutti, dopo la mia esperienza in India tra le tribù nere del Kerala, dove ho vissuto e praticato semplici tecniche di respirazione ed esercizi yoga, ho capito quanto sia alla portata di tutti quanti gestire la mente a traverso queste millenarie pratiche. 
Vorrei condividere queste tecniche perché ritengo che siano semplici e poco impegnative, basta soltanto apprenderle correttamente e praticare una volta acquisite.  A questo proposito propongo una serie di due seminari per un primo livello, si può partecipare a uno o a tutti due,  nel primo si spiega e si pratica, nel secondo si riprende la pratica per verificare se il metodo è stato assimilato e per chiarire dubbi o difficoltà riscontrate  durante il periodo passato tra un seminario e l'altro.  Non offro la bacchetta magica, ma vi assicuro che sono potenti se prese in modo costante e disciplinato. Spero di poter portarvi un po’ del mondo magico che ho vissuto tra queste magnifiche tribù.


Testo di Rodolphe Balz




"La maggior parte delle malattie sono causate da una mancanza di rispetto delle leggi biologiche e dell’ordine naturale e cosmico, del quale siamo parte integrante. Ciò significa che qualsiasi terapia, incluso il trattamento con terapie naturali, deve essere supportato e sostenuto da un salutare sistema di vita, cibi leggeri, sani, esercizi di respirazione su base regolare; allenamento fisico e mentale.

(rilassamento, pensiero positivo ed energizzante, vita all’aria aperta).
Il pensiero è una forma di energia, che può essere positiva o negativa secondo il contenuto dato ai nostri pensieri. Sia la tradizione sia la moderna ricerca concordano che la maggior parte delle disfunzioni e delle malattie hanno origine nella psiche. Ciò ha un effetto specialmente sul sistema immunitario.  Fondamentale requisito per ristabilire la salute è dunque uno stato positivo di corpo mente e anima.
In molti modi creiamo le nostre stesse malattie attraverso le cattive abitudini e le condizioni di vita. Al contrario, abbiamo la capacità di creare buone abitudini e attivare i poteri curativi (che sono dentro di noi  e non all’esterno). Ricordate che la guarigione viene dalla natura stessa- qualsiasi tipo di terapia e di medicina ha l’unico scopo di assisterci in questo processo."

Mi piacerebbe che le parole sopra abbiano riscontro nelle vostre riflessioni sulla vita e la salute. Non possiamo andare avanti a pensare che "succede solo agli altri", siamo tutti connessi e più lottiamo per essere migliori e felici più aiutiamo il prossimo e questa terra meravigliosa che ci ospita. Tutto è connesso e tutto è UNO!


martedì 15 novembre 2016

Il Trattamento Keralayano


Laboratorio Ayurveda
Il trattamento  Keralayano è quel trattamento che mira a trattare il corpo intero con particolare attenzione alle giunture, con movimenti leggeri e protratti nel tempo, per far scorere l'energia che tende a bloccarsi in queste zone e mira a portare fuori tutte le tensioni accumulate. Le sue manualità di scarico sono la sua particolarità. E' il trattamento ideale per la preparazione dello Shirodhara, Pinda Sweda oltre che essere un trattamento a se,  che lascia sensazione di "svuotamento" della mente e  piena leggerezza del corpo. Ho imparato a farlo in Karnataka durante il mio ultimo viaggio in India e mi ha colpito più di tutti gli altri trattamenti che avevo studiato ed imparato al nord dell'India. Bellissimo trattamento da fare anche a 4 mani, l'ho eseguito insieme alla Dott.ssa Nayana Rao, nella foto sotto durante la mia permaneza nel suo centro.










martedì 1 novembre 2016

Autoproduzione unguenti ayurvedici



Il laboratorio di UNGUENTI E SCRUB AYURVEDICI per scoprire i principi base di una cura della persona con strumenti, tecniche e materiali completamente naturali. Sperimenteremo direttamente il piacere di manipolare e impiegare ingredienti del tutto naturali e facilmente reperibili. Scopriremo la semplicità del fare preparazioni di grande efficacia e riproducibili anche nelle cucine di casa, per acquistare la libertà di potersi preparare autonomamente ottimi prodotti di qualità!
laboratorio ayurveda
Il seminario è principalmente pratico, per permettere ad ognuno di sperimentare ed imparare le semplici tecniche , per poter essere autonomo e continuare a casa a produrre, personalizzando le ricette imparate e diffondendo le tecniche acquisite ad amici e familiari, per riappropriarsi di tecniche e conoscenze semplici ed a portata di mano.


 
laboratorio ayurveda
IMPORTANTE: Come tutti i workshop anche questo è caratterizzato da partire da ingredienti semplici e a portata di mano, sale rosa, olio di girasole, olio di cocco, oli essenziali, oleoliti, cera de api e curcuma.

Niente sostanze chimiche, emulsionanti etc o di formulazioni complicate, tutto estremamente semplice e facilmente ripetibile.