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lunedì 23 ottobre 2017

Digiunando 7 giorni con te stesso

Ciao,
7 giorni di digiuno a solo acqua e due tisane....esperienza fatta!

 A giugno mi chiamano e mi propongono questo ritiro in un  resort fuori Mantova per fine luglio inizio agosto.

Inizialmente ho pensato di organizzare e coinvolgere più persone, poi alla fine ho deciso di partire da sola con l'organizzatore, Eugenio Pelosi, esperto di lunghi digiuni. Lì si sono aggiunti altri conoscenti e amici suoi.

Non voglio fare un racconto lungo e noioso dei 7 giorni che sono stati invece ricchi e pieni di sorprese. Per me non è stato difficile smettere di mangiare, i tre gg fatti in precedenza e il mio appetito, alquanto scarso, mi hanno aiutata. Ho avuto problemi invece reintegrare l'alimentazione. Il cuore sotto stress fisico ed emotivo, durante il digiuno ho avuto notizie brutte e pesanti (meglio lasciare cellullare a casa), una volta ripresa la alimentazione ha fatto sentire subito il suo sovracarico di lavoro, sono aumentate notevolmente le frequenze dei battiti cardiaci con le sue conseguenze; agitazione, malessere e preocupazione. Disturbi che sono durati  per quasi tre giorni dopo aver smesso di digiunare. Altri disturbi non ne ho avuti. Benefici tanti, ma questo ve lo racconto dopo. Ho conosciuto persone alla seconda esperienza, prima di 10 gg, senza nessuna conseguenza, ogni uno con il suo fisico e mente.

Mi piacerebbe soltanto dare due dritte a chi interessato a questo tipo di esperienza per evitare il FAI DA TE!

Chi può fare un digiuno assai lungo?
- persone in salute,  disturbi ammessi se non si è sotto farmacoterapie forti
- molto motivati e forti mentalmente (un partecipante è scappato  dopo la prima note di sogni a pasta e frutti di mare lasciandoci un biglietto "mi manca la mia famiglia")
- persone che possano ritagliare qualche giorno della loro vita quotidiana senza dover lavorare e vivere continuamente al telefono ed in rete durante il digiuno
- persone senza problemi cardiovascolari, attenersi ai consigli medici a questo proposito

Modalità
- alla prima esperienza assolutamente essere accompagnati da persone esperte che sapranno monitorare la pressione sanguinea e dare sopporto psicologico a bisogno
- valutare in base al peso corporeo il periodo di digiuno, persone molto magre o magre non più di tre giorni, si perde un media 500 grammi al giorno di peso nella prima settimana. Per una prima esperienza non più di tre giorni direi.
- andare via dalla propria abitazione, quasi impossibile digiunare a casa propria, si deve stare tranquillo in ambiente piacevole e senza il frigo pieno! La tentazione può vincere!
- scegliere bene la stagione, meglio la primavera, caldo tiepido. Io l'ho fatto ad agosto sotto un caldo cocente ed non è stato per nulla facile.
- ammesse piccole passeggiate, bagni in piscina,  lettura e tanto sonno. Nulla di sport o attività fisiche e mentali pesanti.
- bere almeno due litri di acqua al giorno, ammesse anche le tisane senza zucchero.
- ascoltarsi continuamente, al primo segnale di forte debolezza, carica emotiva negativa e battiti del cuore fuori normalità sospendere reintegrando all'inizio con succhi freschi di frutta, miele, tisane. Poi insalata con tanto olio e niente altro per due giorni.



Attenzione; riabituare il corpo a mangiare può essere più pericoloso che smettere se non si seguono le indicazioni giuste in questi casi.
Sono contenta di averla fatta questa esperienza che mi ha portato multipli benefici; mente più forte, più fiducia nel suo potere direi. Piccoli disturbi spariti, sono affetta dal morbo di Hashimoto e durante il digiuno ho preso regolarmente la mia dosi di ormoni. Sono sparite le vampate, i bruciori di stomaco o reflusso che ogni tanto avevo, migliorata la vista e la circolazione sanguinea.  La funzionalità intestinale molto buona dopo il digiuno. Umore e forza ottime, mente equilibrata e positiva. 
Durante questi 7 giorni mi sono conosciuta meglio e ho preso nota dei miei limiti fisici e mentali, presa di coscienza a 360 gradi direi.
Ho praticato yoga quando le mie forze me lo permettevano, meditazione e canti dei mantra di continuo nei momenti di debolezza. La concentrazione sul proprio corpo in questo periodo aiutava a incrementare l'energia e poter andare anche al cinema...perchè vi assicuro che ci sono momenti che diventa un impresa camminare a lungo. Le giornate hanno ritmi energetici diversi tra loro, la seconda e la terza sono le peggio dal punto di vista del calo energetico, poi si riprende una certa attività se si rispetta il proprio bisogno di riposo.
La gestione delle emotività che fioriscono durante il digiuno può essere impegnativa se non si è abituati a sentirsi e vivere di continuo con le proprie emozioni. Le persone che sono sempre prese dalla quotidianità potrebbero trovarsi a disaggio nel silenzio delle proprie emozioni. Molto utile anche questo passaggio, che il digiuno porta in superficie, per chi ha voglia di crescere spiritualmente. La purificazione del corpo apre la mente ed i sensi.

Consultandomi con un medico, dopo questa esperienza, mi ha consigliata di ripetere due volte all'anno soltanto tre giorni di digiuno alla volta e, fare un giorno di digiuno tutte le settimane. Raccomandazione che dava anche Dott. Veronesi. Riconosco il potere rigenerante di questa pratica s'è fatto evitando il rischio della propria salute fisica e mentale.




mercoledì 15 marzo 2017

Il digiuno


" Il digiuno è un altro fattore di grande importanza nella medicina ayurvedica è naturale, ma deve essere eseguito con cognizione di causa. In particolare, la ripresa dell'alimentazione deve essere curata attentamente, non è consigliabile interrompere il digiuno con alimenti pesanti, fritti, o ricchi di zucchero; molto meglio assumere frutta o succo di frutta ( magari con l'aggiunta di un cucchiaino di succo di zenzero fresco), e in seguito del cibo leggero.
 
Inoltre, durante un digiuno terapeutico è consigliabile restare a riposo, eseguire dell'attività fisica molto moderata, non prendere freddo, evitare gli sbalzi di umore e i pensieri negativi, e sopratutto l'assunzione di sostanze tossiche (farmaci, sostanze nervine, etc). Sono invece molto benefici l'aria pulita, il riposo e le passeggiate all'aria aperta, l'acqua, i massaggi, il sonno a qualsiasi ora, gli abiti di fibre naturali e comodi, l'aromaterapia, la cromo terapia, le buone cose e così via. Anche la meditazione, la preghiera, il canto, l'ascolto della musica adatta, il disegno o la pittura con pennarelli e acquarelli, il giardinaggio e altri hobby che non comportino contatto con sostanze chimiche aggressive o tossiche sono molto consigliabili. Il digiuno è controindicato nel caso di problemi psichici, in stati di estremo dimagrimento, negli ultimi stadi del cancro e della tubercolosi, nei casi di blocco renale accompagnato da obesità, nelle malattie cardiache e durante l'allattamento. In questi casi è indicata piuttosto una dieta leggera ricca di frutta e verdura fresca.
L'Ayurveda insegna: " Il fuoco gastrico (pacakagni) digerisce innanzitutto il cibo. Se non si assume cibo, questo fuoco digerisce i dosha, quando i dosha sono esauriti digerisce i tessuti. Quando i tessuti sono consumati, allora digerisce la vita".
L'effetto terapeutico del digiuno si fa sentire immediatamente in caso di indigestione, diarrea, disturbi gastrici, influenza, febbre e raffreddore. Dopo aver ripulito l'organismo dai residui di cibo e dal muco, il digiuno procede riducendo l'eccesso di aria, fuoco o flemma (Vata, Pitta e sopratutto Kapha) nell'organismo e riportando i dosha al loro giusto equilibrio. In seguito il digiuno attacca i tessuti, cominciando da quelli "in eccesso" o malati, come il grasso, le cellule cancerose, le infezioni, ma dopo questo grandioso lavoro di pulizie, il digiuno annuncia di aver terminato, e ricompare il normale e sano stimolo della fame. A questo punto è necessario interrompere il digiuno con molta gradualità, calcolando un numero di giorni di dieta strettamente controllata pari al numero di giorni in cui si è digiunato. In questo modo è possibile eseguire un digiuno terapeutico per periodi da 4 a 40 giorni ottenendo dei notevoli benefici per la salute.
L'Ayurveda spiega che il digiuno porta seguenti benefici: pulizia degli organi sensori e motori, corretta eliminazione delle tossine, leggerezza del corpo, sano appetito, puntualità e regolarità della fame e della sete, purificazione della regione del cuore, limpidezza della voce, rilassamento del corpo, allegria e dinamicità. I Dosha vengono riportati all'equilibrio, il fuoco gastrico si rinvigorisce, il corpo e la mente se normalizzano, le rughe si distendono, i lineamenti si rassodano, la pelle si purifica, l'apparato riproduttore si rafforza, persino i capelli grigi riprendono il colore naturale. Il digiuno permette di liberarsi più facilmente dalle tossicodipendenze e dalle loro conseguenze.
Il digiuno è considerato anche una importante pratica spirituale e viene osservato in occasione delle principali ricorrenze. I devoti indù si astengono dal cibo sopratutto nel giorno di Janmastami ( che celebra l'apparizione di Krishna), di Shiva Ratri ( la festa di Shiva), nei giorni lunari di Purnima (la luna piena), Ekadasi ( l'undicesima giorno della luna crescente o calante) e in altre varie occasioni, come la ricorrenza della morte dei propri genitori, il giorno del l'apparizione o della scomparsa del maestro spirituale o di grandi maestri del passato e così via. Ghiande diceva spesso: " Io digiuno per controllare corpo e la mente. Il digiuno mi da forza e determinazione per raggiungere i miei scopi.""

Testo sopra di Paola Mosconi

Ho copiato il testo, trovato leggendo un libro di cucina indiana, perché  l'importanza del riposo alimentare, che il nostro corpo necessità, la sperimento molto frequentemente. Personalmente digiuno quando ho disturbi digestivi, febbre o raffreddore e devo dire che si guarisce in fretta. Non ho mai fatto digiuno più di tre giorni consecutivi perché non è facile digiunare e lavorare, anzi praticamente impossibile. Salto spesso uno o due pasti al giorno, anche se devo lavorare, e subito  sento i benefici.
Sto veramente pensando di fare un digiuno serio di almeno 7 giorni in primavera e se qualcuno potrebbe essere interessato ad ottenere più informazione conosco una persona esperta in digiuni lunghi o lunghissimi...

sabato 2 maggio 2015

Panchakarma, il risultato!

www.Ayurveda Sanctuary.com Udupi Karnataka State India
....da sempre ho pensato che chi riesce controllare le emozioni forti è una persona stabile ed equilibrata. Per me, segno di aria e fuoco, è sempre stato difficile gestirle anche se apparentemente sembro una di sangue freddo.

Dopo questo trattamento che agisce sul corpo, mente e spirito posso dire che rientrando a casa e continuando a vivere nella filosofia ayurvedica , stile di vita  cominciato cca 8 anni fa, mi sono accorta di recente passando per un brutto momento che la mia energia è cambiata, riesco controllare le mie emozioni. Non vuol dire cancellarle, no!.... le vivi, le digerisci e non sei più soprafatto dagli eventi che li scatenano, la lucidità con cui agisci e impagabile e la serenità che ti accompagna sembra irreale.

Vi assicuro che questa è la conquista più grande della mia vita e di battaglie ne ho avute e vinte parecchie!

Un grazie di cuore alla dottoressa Nayana Rao e dottor Sreedhar Rao, che Dio vi benedica!


martedì 14 aprile 2015

Perchè ho fatto il panchakarma?

Sto per svelarvi la ragione personale per cui ho mi sono sottoposta a questo tipo di cura ayurvedica.
Laboratorio Ayurveda
Da quando ho ripreso in mano la mia vita,  quasi quattro anni fa, sono il capo di me stessa, sorrido alla vita e vivo tranquilla cercando sempre di imparare e dare di più.
Ma la mente umana è strana, ha un suo funzionamento che a volte a noi scappa di mano, dentro questa apparente serenità c'era dell'altro che non riuscivo a razionalizzare e a volte mi buttava fuori dalla serenità che avevo duramente conquistato.... poi c'era il desiderio di tornare in India, ho conosciuto la dottoressa e così senza ne anche pensare mi sono trovata a dire; Si la faccio!

E posso dire dopo quasi tre mesi dal mio rientro che questa decisione è stata vincente!

....ma questo ve lo racconto con un altro post a breve....


venerdì 20 marzo 2015

IL PROGRAMMA....

Bello perdersi in giro ma sono venuta per uno scopo preciso, corso erboristeria ayurveda e panchakarma. Non so ancora cosa aspettarmi, non mi sono fatta aspettative ma vorrei attingere almeno in parte alcune tematiche che mi interessano.
Intanto mi è stato riservato uno spazio di cca 2 ore di trattamenti ayurvedici, massaggio, bagno di vapore e chi sa ancora cos'altro.
Noi in occidente abbiamo una visione totalmente diversa per questo tipo di trattamenti, comodità, musica, ambiente,  onde di mare che ci portano su e giù, profumi che aprono le vie respiratori e inebriano la mente di piacere ....
Dopo il primo trattamento posso dire che la comodità consta in un tavolo di legno, il famoso droni senza materassino, per coprirti non c'è nulla perchè le manualità impediscono che uno sia coperto durante il trattamento, le musiche sono quelle della natura e del rumore umano che arriva da fuori, non ci sono vetri alla finestre..., le onde di mare sono le mani della terapista che ti sobalzano di qua e di là, i profumi sono forti per niente a noi piecevoli ma quelo lo sapevo conoscendo gli oli ayurvedici.
Dopo due ore dove il tuo corpo balla e scivola nell'olio, la schiena ti dice che il legno del droni non è molto amichevole, il frescolino dell'aria ti fa sentire brividi da su a giù e non aspetti altro che il bagno di vapore.

Dopo i primi tre giorni di ballo sul legno faccio capire alla terapista che la mia schiena non ne può più e miracolosamente,con l'aiuto di qualche cioccolatino svizzero, arriva il materassino! Alleluia

Il programma fatto dalla dottoressa è completo, mi spaventa un pò la reazione del mio corpo alle erbe che dopo tre giorni di preparazione comincio a prendere. 
Tutte le mattine alle 7 una specie di pozione druida amarissima  e untissima da mandare giù 😩 la cosa più spiacevole mai ingerita e sono una che non fa tante smorfie ai saporacci!
Mi spiegano che questa miscela di ghee caldo ed erbe aiuta far convogliare le tossine dal corpo verso l'intestino da dove saranno espulse  attraverso una mega purga alla fine dei sei giorni di erbe, shirodhara e bagni di vapore, più romantico di così non si può...😃. 
L'idea della purga non mi spaventa perchè a me l'effetto che mi fa l'India e totalmente il contrario ...e voi chiederete ma come si fa? Appena metto piedi  fuori dall'Europa il mio intestino va in vacanza anche lui. 
I cibi che mi danno sono molto piccanti a volte, premessa non amo il piccante eccessivo, e con sapori molto diversi dai nostri. Riso in bianco non manca mai, verdure e zuppettine piccanti e niente frutta. Mi manca da morire. Fa caldo di giorno, per noi clima estivo anche se loro dicono ch'è la fine dell'inverno, e con tutti gli alberi di frutta tropicale che vedo si riempie la bocca di  forte desiderio.

Ma come sempre Dio mi ascolta! Arriva una mega papaia dal giardino dei parenti...

Lascio alla vostra immaginazione il sapore dolce e delicato di questo frutto che solo a casa sua è veramente buono.
Dovrò dire addio per un bel pò ad altra frutta, mi spiegano che durante la settimana principale del trattamento, quella con la pozione druida, la frutta non va mangiata! Aiutoooo spero di sopravvivere, per il mio cervello il divieto diventa volere a tutti costi... E così succederà tra qualche giorno. 



mercoledì 4 marzo 2015

Il panchakarma

Passano i giorni, il mio corpo comincia sentire la stanchezza dei trattamenti a cui viene sottoposto. Il bagno di vapore finale sento che mi prosciuga le forze. Sono al terzo giorno di shirodhara, faccio fatica a stare ferma sul lettino, mi sento a disagio, il nervoso che mi accompagna durante il trattamento non è comprensibile. Ho anche freddo, le temperature sono calate all'improvviso. Di notte serve la trapunta, vedo i miei ospiti imbacuccati con cappellino e calze, le cucce dei cani vengono protette da panelli durante la notte, le lezioni di yoga al mattino nel cortile vengono sospese. Mi riferiscono che non sono abituati a queste temperature, saranno 12/14 gradi al mattino, soffrono tutti. Di giorno arriviamo ai 20/22 gradi se non anche di più.
Per me si sta benissimo tranne sul tavolo di massaggio dove oltre il fastidio dell'olio che mi cola in testa anche il freddo non aiuta. Ma sotto c'è dell'altro che devo ancora capire.
Al pomeriggio ho le lezioni di erboristeria ayurveda, settimana molto dura tra trattamenti, erbe amare al mattino e corso da seguire in pomeriggio. Tutto si svolge in inglese, la mia mente va lenta, capisco  ma sono in difficoltà quando devo parlare. Il professore è bravissimo, mi piace ascoltarlo, ogni tanto mi parla con gli occhi chiusi e viso sorridente perso nel tema che stiamo abbordando.
Oggi in particolare lezione pratica, ottenere in forma tradizionale l'olio ayurvedico. Prepariamo la pasta con la polvere di liquirizia, la misceliamo con l'olio di sesamo e acqua, proporzioni rigorose da rispettare, e rimango fino alla sera tardi ad alimentare il fuoco a legna e girare tutto per evitare di bruciare l'olio quando l'acqua è evaporata completamente. Sono terrorizzata di non riuscire nella faccenda perciò quasi non mi stacco dal mio pentolone. Il caldo del fuoco aumenta la stanchezza che mi porto dietro da un po' di giorni. 

Sono le sei del pomeriggio, i contadini e le mucche tornano dai campi passando davanti dalla finestra della mia piccola stanza di lavoro. Guardo col cuore oltre che con gli occhi e mi vedo catapultata nel passato, l'infanzia a casa dei nonni. La stessa atmosfera calda, immobile e rassicurante. Arriva sera, il mio olio è ancora lontano dall'essere pronto, voglio dormire ma non mollo! Non posso, devo curarlo. Quanta fatica per ottenere un litro d'olio, sarà medicato anche dal mio impegno oltre che la liquirizia che abbiamo messo dentro. 😂  Doctor  Sri, il mio professore, decide di finire il giorno dopo, manca poco ma meglio non rischiare di bruciarlo, mi spiega che in un attimo può essere rovinato 😱  e con la poca luce che abbiamo a disposizione meglio non rischiare.
Le ricette antiche  possono richiedere preparazioni lunghissime di 2/4 giorni per ottenere questo tipo d'olio ayurvedico. Dipende della base che si usa, acqua, latte o urina di mucca. Rimango sbalordita quando sento dall'urina, vabbe che qua la mucca vale come una divinità ma non immaginavo quest'uso!
Ma poi mi viene in mente il libro "Un altro giro di giostra" di Terzani e nella sua ricerca della cura per la malatia di cui era afflitto, in India s'imbatte in posti dove ancora oggi, ogni giorno meno anche qua, alcune medicine ayurvediche vengono fatte oltre che con le erbe anche con l'urina di mucca... Il Dr Sri conferma. Mi chiedo se sarei capace di prenderle? Ne anche Terzani lo fu,  ma più per il modo in cui venivano preparate che per la loro composizione 😜 . E poi....per un attimo ho avuto un colpo al cuore, lui che tanto ha amato questa terra e ci ha lasciato preziosi racconti di vita in qualche modo si fa presente,  non so chi è il visitatore che mi ricorda tanto il grande Terzani ma non può passare inosservato. Non riesco non scattare la foto, quasi vergognandomi della fretta con cui maneggio la fotocamera per non perdere l'occasione. I giorni che succedono ho poco appetito e cala la voglia di chiacchiera, mi rintano abbastanza nella mia stanza a pensare o a mettere in ordine gli appunti delle lezioni che cominciano ad essere tanti. Sento pace e serenità, il nervosismo è scomparso. Continuo le mie piccole passeggiate e ogni giorno scopro posti più belli intorno.


La vita qua è semplice, un ritiro che non ha prezzo. Apprezzo qualsiasi cosa che vivo e vedo, provo a capire e annalizzare tutte le emozioni che fioriscono o semplicemente mi lascio andare.
Vado per i campi chiedendo a Dio di tenere lontani i serpenti, ci sono ma non nei campi mi dicono. La presenza dei piccoli templi a loro dedicati mi fanno stare sempre un pò in allerta. Non sono animali di mio gradimento, anzi mi fanno paura, molta paura. La dottoressa mi dice che ogni tanto uno di questi rettili si vede vicino alla proprietà ma ch'è un amico e di  non spaventarmi. Sarà pure amico ma meglio se sta lontanto mentre sono qua.
Non ci sono scimie e questo mi da molta liberta di movimento, un altro animale tipico dell'India che non amo particolarmente. In generale la natura tropicale che avvolge i campi non presenta essseri viventi a noi fastidiosi, tutto tranquillo per credere che sia possibile trovare un paradiso oltre che un' isola di pace.La cura lavora, sento la differenza ogni giorno che passa e anche se sono a metà mi rendo conto he il corpo agisce in fretta e la mente rallenta. Si diventa più ricettivi, chiari e sereni, la vista cambia notevolmente, riesco scrivere senza occhiali. Mi pare incredibile e lo racconto ai dottori, ridono e lo prendono come un normale risultato della cura, per me invece è molto di più.
Adesso capisco perché l'invito a scollegare dal mondo che mi fanno all'inizio del percorso ha un senso. Sarebbe ideale non usare per niente internet ma diventa troppo per la prima volta, almeno per me. Durante la settimana centrale della cura non accedo a Facebook limitando il mio contatto con la rete solo per rassicurare il marito che tutto va bene. All'inizio faccio fatica, l'idea di non sapere se tutto va bene a casa mi preocupa.
Un giorno Davide, mio marito, non si fa vivo alla solita ora, mobilizzo un
esercito per scoprire che si stava coccolando nelle braccia di Morfeo, visto che le mie erano un pò lontane. Eugenio cui ho tritato la mattinata con richieste SOS per la faccenda starà ancora bestemmiandomi dietro, grazie Eu e perdona. Pretendere di avere sempre il controllo attraverso i mezzi di comunicazione rende le persone impazienti ed ansiose. Anche qua appena possono sono con il cellulare in mano ma ne fano ancora pocchisimo uso comparato con noi occidentali. Fanno sorridere perche quando parlano avvicinano il cellulare alla boca e quando ascoltano lo tengono all'orecchio,
sarà perchè non parlano tutti insieme come succede spesso a noi! Mi piego in due da sola dalle risate immaginando noi facendo altretanto. Il mondo cambia in fretta e sicuramente tra qualche anno tornando qua vedrò loro un po' più vicini a come noi viviamo adesso, con lo stesso bisogno di sapere e volere. Magari la loro forte tradizione li aiuterà a non smarrire la strada ma questo solo Dio lo sa.





martedì 24 febbraio 2015

Prima mattina..

Laboratorio Ayurveda
Risveglio dopo 10 ore di sonno, posizione cadavere, penso di non  essermi mossa per tutta la notte, la fita della parte destra del collo la conferma. Piano piano torno alla realità, ricordo dove sono e che prima di andare a dormire avevo deciso che si facevano le pulizie! Non sono una ossessionata della materia ma qualcosina non andava! Mi guardai in giro e pensai: meno male che non mi hanno confiscato la candeggina nell'aeroporto! Anzi potevano farsi  un pranzo di nozze con quello che portavo dietro, la cucina italiana quasi al completto, chiaramente dopo aver usato i prodotti che mi servivano per cancellare la permanenza di chi è stato prima del mio arrivo 😅.
Laboratorio Ayurveda
Comincio aprendo le finestre, la stanza non è grande ma ne ha tre, adoro la luce, e scopro una natura tropicale avvolgente, viva e colorata che chiama per offrirti il caldo dell'estate. E pensi, ieri avevo la giacca vento adosso e adesso andrò in giro per tre settimane con i pantaloncini corti!! Noooooooo, cavolo dimentichi che sei in India!! Non si può ...😩.... Paese tradizionalista e come ospite non puoi offendere la loro cultura!
Niente, va bene anche la kurta che mi sono portata dietro con tanto di foulard di seta al collo e siccome sono un pò fuori dalle regole, oso i leggins tre quarti... in seguito scopro che polpacci e caviglie al vento danno filo da torcere...ma questa è un altra storia 😜
 Scendo e vado di fronte nella casa padronale dove mi aspetta la colazione  presso la famiglia che mi ospita!
Laboratorio Ayurveda

Busso e per prima cosa che vedo arrivando nella cucina è il modo totalmente diverso di tagliare le verdure, premessa: tra le ore di sonno, la pulizia e svuotamento valigia erano più delle 11 del mattino e si stava preparando il pranzo! Ma io volevo la mia collazione, ha ha!




Laboratorio Ayurveda
Loro lavorano a terra, per noi impensabile posizione da operare per più di 5 minuti. Se non ti sbrighi ti alzi a scatto con al meno una gamba in crisi per la visita inaspettata del l'ospite indesiderato;  La Sciatica! Poi dai un  occhio al "coltello sgabello" e ti chiedi terrorizzato se dovrai tagliare anche te la cipolla!!


E con l'arrivo della tazza col squisito ceai ti tranquillizzi e ti perdi negli aromi sprigionanti e la vegetazione lussuriante...e ringrazi Dio che oltre non dover tagliare la cipolla hai avuto tanta fortuna di arrivare in questo posto.

Prima notte...

Arrivo alla destinazione, troppo tardi e stanca per cenare. Chiedo di fare la doccia, per la prima volta capisco il senso del secchio che tutti i bagni in India hanno...praticamente l'Indian Shower, come lo chiamano loro, consta in riempiere il secchio di acqua calda, insaponarti e poi a colpi di braccio ti butti l'acqua adosso riempendo il piccolo contenitore che trovi attacato al secchio...io sono lunga è risulta un pò macchinoso la prima volta ma siccome non devi stare attenta di bagnare troppo in giro alla fine risulta anche divertente...torno in stanza..guardo le prese di corrente e capisco che dovrò andare a dormire coi capelli bagnati! E così fue che mi presi il primo torcicollo!


lunedì 23 febbraio 2015

Viaggio India


Vorrei condividere con voi l'ultima esperienza fatta in India, inizio  con un pò di foto del centro ayurveda a Udupi Karnataka dove sono stata per fare il panchakarma e un corso di erboristeria ayurveda.
L' idea del blog nasce proprio dopo questo viaggio, appena concluso, per poter condividere cos'è l'ayurveda e come si può abbracciare questa filosofia di vita. Spero di rendervi l'idea della mia esperienza attraverso racconti e foto ma anche rispondendo alle vostre domande.