domenica 1 marzo 2015

Una colazione speciale


Oggi interrompo i miei racconti di viaggio per descrivere come si può ottenere rapidamente il formaggio fresco fatto in casa.
In India non hanno i formaggi stagionati, tanti paesi nella loro cultura gastronomica usano solo formaggi freschi.
Durante tanti anni, per facilità di cose, ho sempre comprato i formaggi, anche quelli freschi, dal supermercato o qualche fattoria che c'è vicino.
In India, vedendo il loro modo di vivere la cucina, scopro in uno dei cassetti della mia memoria la nonna che fa il formaggio in casa, mia madre che appena ha una mezza giornata libera ci fa il burro...e mi rendo conto che questi modi semplici di produrre e cucinare rendevano le famiglie serene e in pace col mondo.
Mi guardo intorno in cucina, il cuoco continua ridere e farmi vedere con orgoglio i cibi che sta faccendo, la ragazza che da una mano in cucina sorride sempre, anche s'è piegata da un ora per terra a tagliare verdure, la dottoressa passa e imparte ordini con viso solare e voce allegra. Non capisco cosa dicono se non si parla inglese ma respiro un aria serena che mi porta indietro nel tempo,  anche la cucina della mia nonna  era rudimentale ma piena di vita e sorrisi che faceva dalle nostre vacanze una specie di isola del tesoro. 

Mi incuriosisce il pentolino con il latte cagliato, non capisco cosa mi dice il cuoco che continua parlarmi e sorridere. È un signore anziano con un passato alle spalle di chef cucina in ristoranti di certo livello, lo capisco da una foto che mi fa vedere  circa 25 anni più giovane in divisa di capo cuoco in un mega cucina di albergo. 
La famiglia che mi ospita fa parte della casta più alta, i Bramini. Rigorosamente vegetariani e praticanti di riti e preghiere, l'unico prodotto animale che vedo in cucina è il latte. 
Il latte fresco lo porta una signora tutte le mattine e tutti i pomeriggi subito dopo aver munto la mucca. Indosa dei vestiti così belli che li chiedo se posso scattare una foto. Amano essere fotografati ma è sempre meglio chiedere permesso, forma di rispetto che noi qua abbiamo perso senza ne anche accorgersi...


E così scopro come si può cagliare il latte con il succo di limone. Loro più che ottenere i formaggi usano la cagliata ottenuta per varie ricette che posterò in futuro.
Ecco il formaggio che ne risulta dopo aver comprato il latte giusto! per questo formaggio ho usato 1,5 latte fresco. La quantità ottenuta basta per due persone, tre se mangiano poco...

E sotto la modalità di farlo.

1. Comprare latte fresco, fattorie o distributori di latte fresco che ci sono a volte nei paesini.
2. Bollire il latte. Il latte fresco va bollito fino al rialzo della schiuma.

3. Intanto che il latte si porta all'ebolizione a fiamma  bassa, si spreme il succo di uno/due limoni, i semi vanno allontanati.
4. Dopo aver bollito il latte si spegne la fiamma e si aggiunge piano piano il succo di limone. La quantità dipende di quanto latte usiamo per ottenere il formaggio o quando acido c'è nel limone usato. Meglio aggiungere un cucchiaio di succo alla volta, mescolare il latte e valutare se serve ancora del limone. Dovete vedere la separazione del formaggio nel siero del latte.

Se si esagera con il limone, all'inizio può succedere a tutti, il formaggio risultato avrà una cosistenza più dura e si può friggere, una specie di tosella trentina 😅  o mangiare a fette perché buonissimo lo stesso. 

Per un formaggio più tenero serve meno succo di limone e lasciare solo pocchi minuti nella pezza di stoffa, strizzare soltanto con le mani a parte superiore del fagottino. Sarà di consistenza simile a una ricotta fresca. 

5. Dopo aver cagliato il latte serve un colapasta, una pentola dove poggiare il colla pasta, e una pezza di cottone o lino bianco con trama non molto fitta, per permettere al siero di defluire. 


6. Versare il latte cagliato nella stoffa.


Alzando i margini della stoffa dobbiamo rinchiudere tutto formando un fagottino.


Il fagottino va stretto con un elastico di quelli che troviamo ai mazzi di asparagi e non sapiamo  cosa farne di loro, o un pezzo di corda o nastro, e lo apendiamo per un paio di ore o fino che la consistenza del formaggio è quella che ci interessa ottenere.


Il siero lo possiamo utilizzare per risotti, minestre e altre ricette.
Con il formaggio ottenuto si possono fare ottime colazioni, spuntini, ripieni per torte salate, pasta o dolci. Nel latte cagliato si può aggiungere sale, erbe, spezie ... L'imaginazione  ha spazio  illimitato in cucina.  Ecco come lo preparato oggi;







giovedì 26 febbraio 2015

Mangiare con le mani


Passano le ore, prendo confidenza con il posto, ci sono altri due occidentali che tra due giorni lasciano il centro. Scambiamo qualche parola, non tante perché le regole del posto non lo permettono. Siamo in una specie di piccolo Sanctuario dedicato al panchakarma, cura di disintossicazione ayurvedica, ed è molto simile a un ritiro fuori dal mondo senza essere un tempio o monastero.
I campi che circondano la residenza rendono l'idea di quanto dico.

Laboratorio Ayurveda

Arriva il pranzo verso le 14, mangio in famiglia e ho la prima lezione come mangiare con le mani! Risultato?!? ...unta fino ai gomiti. Spiego loro che per noi, dovuto all'educazione, mangiare con le mani e come fischiare in chiesa, ridono e vanno avanti a pucciare le ditta nel riso con verdure.  
Osservo anche i piatti, niente a vedere con la porcellana  tutto acciaio inox, anche i bicchieri.

Laboratorio Ayurveda
E vi chiederete; ma come si fa mettere le dita dentro? Facile, rovesciando la zuppa e le verdure sopra il riso, tranne il butter milk  piccolo contenitore bianco, nel piatto principale quello sotto, mischiare e vaiiii 🙉

martedì 24 febbraio 2015

Prima mattina..

Laboratorio Ayurveda
Risveglio dopo 10 ore di sonno, posizione cadavere, penso di non  essermi mossa per tutta la notte, la fita della parte destra del collo la conferma. Piano piano torno alla realità, ricordo dove sono e che prima di andare a dormire avevo deciso che si facevano le pulizie! Non sono una ossessionata della materia ma qualcosina non andava! Mi guardai in giro e pensai: meno male che non mi hanno confiscato la candeggina nell'aeroporto! Anzi potevano farsi  un pranzo di nozze con quello che portavo dietro, la cucina italiana quasi al completto, chiaramente dopo aver usato i prodotti che mi servivano per cancellare la permanenza di chi è stato prima del mio arrivo 😅.
Laboratorio Ayurveda
Comincio aprendo le finestre, la stanza non è grande ma ne ha tre, adoro la luce, e scopro una natura tropicale avvolgente, viva e colorata che chiama per offrirti il caldo dell'estate. E pensi, ieri avevo la giacca vento adosso e adesso andrò in giro per tre settimane con i pantaloncini corti!! Noooooooo, cavolo dimentichi che sei in India!! Non si può ...😩.... Paese tradizionalista e come ospite non puoi offendere la loro cultura!
Niente, va bene anche la kurta che mi sono portata dietro con tanto di foulard di seta al collo e siccome sono un pò fuori dalle regole, oso i leggins tre quarti... in seguito scopro che polpacci e caviglie al vento danno filo da torcere...ma questa è un altra storia 😜
 Scendo e vado di fronte nella casa padronale dove mi aspetta la colazione  presso la famiglia che mi ospita!
Laboratorio Ayurveda

Busso e per prima cosa che vedo arrivando nella cucina è il modo totalmente diverso di tagliare le verdure, premessa: tra le ore di sonno, la pulizia e svuotamento valigia erano più delle 11 del mattino e si stava preparando il pranzo! Ma io volevo la mia collazione, ha ha!




Laboratorio Ayurveda
Loro lavorano a terra, per noi impensabile posizione da operare per più di 5 minuti. Se non ti sbrighi ti alzi a scatto con al meno una gamba in crisi per la visita inaspettata del l'ospite indesiderato;  La Sciatica! Poi dai un  occhio al "coltello sgabello" e ti chiedi terrorizzato se dovrai tagliare anche te la cipolla!!


E con l'arrivo della tazza col squisito ceai ti tranquillizzi e ti perdi negli aromi sprigionanti e la vegetazione lussuriante...e ringrazi Dio che oltre non dover tagliare la cipolla hai avuto tanta fortuna di arrivare in questo posto.

Prima notte...

Arrivo alla destinazione, troppo tardi e stanca per cenare. Chiedo di fare la doccia, per la prima volta capisco il senso del secchio che tutti i bagni in India hanno...praticamente l'Indian Shower, come lo chiamano loro, consta in riempiere il secchio di acqua calda, insaponarti e poi a colpi di braccio ti butti l'acqua adosso riempendo il piccolo contenitore che trovi attacato al secchio...io sono lunga è risulta un pò macchinoso la prima volta ma siccome non devi stare attenta di bagnare troppo in giro alla fine risulta anche divertente...torno in stanza..guardo le prese di corrente e capisco che dovrò andare a dormire coi capelli bagnati! E così fue che mi presi il primo torcicollo!


lunedì 23 febbraio 2015

Viaggio India


Vorrei condividere con voi l'ultima esperienza fatta in India, inizio  con un pò di foto del centro ayurveda a Udupi Karnataka dove sono stata per fare il panchakarma e un corso di erboristeria ayurveda.
L' idea del blog nasce proprio dopo questo viaggio, appena concluso, per poter condividere cos'è l'ayurveda e come si può abbracciare questa filosofia di vita. Spero di rendervi l'idea della mia esperienza attraverso racconti e foto ma anche rispondendo alle vostre domande.