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martedì 7 novembre 2017

Cibo leggero ed allegro salute assicurata

È da un po' che non condivido alcuna riflessione sul cibo, tema che mi sta molto a cuore.
Mangiare leggero, completo di sostanze e in allegria aiuta a rimanere nello stato di benessere che promuove la salute.
Sento troppo spesso dire "non ho tempo, sono di corsa, come faccio???"...ci vuole un po' di organizzazione e buona volontà per preparare un piatto ricco e colorato, ma è lo stesso tempo che si impiega a cucinare un piatto di pasta.
La pasta è buonissima e facile da digerire, ma spesso si mangia solo quella perché è veloce e riempie...ma le altre sostanze di cui il nostro corpo ha bisogno come si assumono? Basta un piatto di pasta e via? No, sinceramente no.
Le fibre e le proteine sono importanti per un giusto equilibrio metabolico che ci eviterà disturbi futuri. Perciò in mezz'ora si può combinare un piatto come nella foto: ricotta, spinaci, sedano verde o finocchio fresco, melanzane o zucchine alla griglia, barbabietola etc (le verdure di stagione sono sempre meglio). Invece del pane si abbina del riso basmati in bianco saltato con curcuma e pepe: risulterà un piatto ricco ed allegro che gioisci appena lo vedi.
Introducendo le sostanze di cui il corpo ha bisogno si evitano tanti guai....buon appetito!
Ah, e non mangiate se siete arrabbiati o tristi!!

sabato 21 marzo 2015

Corso cucina ayurvedica a Varese

Laboratorio Ayurveda
A chi interessa imparare usare le spezie in base alle loro qualità terapeutiche e un modo di cucinare facile, rapido e sano si organizzano corsi di gruppo, anche a domicilio, o individuali.

 
programma del corso;
lezione teorica  per conoscere alcune spezie di base della cucina ayurveda
dimostrazione pratica per imparare a fare:
- ghee-burro chiarificato
- pasta di dateri per dolcificare
- riso basmati al pomodoro e basilico
- quinoa con le verdure
- chai, bevanda tipica indiana
- dolce alle carote, cardamomo e frutti secchi...

..e tante altre ricette buone, veloci, facili e sopratutto nutrienti.







  








venerdì 20 marzo 2015

Il Chai

come si fa un buon chai,
(io scrivo anche ceai come si dice dalle mie parti..)

Il chai non è altro che il tè al latte, molto usato in tutta l'India  si serve dappertutto, nelle famiglie, ristoranti, negozi dove oltre che la trattativa del commercio con una tazza di chai in mano si fa anche conversazione. Sono molto curiosi e ascoltano con piacere i racconti che noi possiamo portare a loro su qualsiasi cosa, che sia la nostra cultura, le usanze, i cibi, matrimoni, figli. Se non siamo abbastanza esaurienti fanno pure le domande a riguardo, a dire amano stare insieme alle persone e scambiare due chiacchere. Perciò rifiutare una tazza di chai può risultare offensivo per loro, se si ha l'intestino debole, meglio stare atttenti dove si prende...
Laboratorio Ayurveda
ecco la ricetta per quatrro persone:
mezzo litro di acqua
mezzo litro di latte (più o meno)
200 gr di  zucchero, in effetti è molto dolce...
50 gr  di tè in foglie

Si mette a bollire tutto quanto insieme; acqua e latte, zucchero e foglie di tè. Mettendo a bollire il tè con il latte mischiato con l'acqua e lo zucchero per una decina di minuti , fuoco basso, il contenuto di teina e l'effetto ecccitante del tè si perde ottenendo un decotto denso scuro e con un gusto forte. S'è troppo scuro o di sapore molto deciso si può allungare con l'acqua. Il chai può essere fatto aggiungendo spezie diminuendo la quantità del tè. In base alla regione e a chi lo fa si usa; pepe nero, cardamomo, chiodi di garofano, zenzero, cannella...personalmente preferisco il gusto semplice con solo un poco di cardamomo e zenzero (i semi di cardamomo ed i pezzetti di zenzero fresco vanno leggermente pestati prima di aggiungerli agli ingredienti elencati sopra e poi bollire tutto insieme). Vi va di provarlo?




Essere vegetariani

La cucina è vegetariana. Non ci sono uova, pesce, carne o qualsiasi altro tipo di cibo di origine animale tranne il latte. I dolci sono praticamente inesistenti, ogni tanto assaggio un  pezzettino minuscolo di dolce alla banana fatto da qualche zia della dottoressa. Il pezzetto che mi danno è così piccolo ch'è come se non lo avessi mangiato.
I dolci sono riservati ai giorni di festa, agli eventi importanti o così via. 
Sapore che abbassa il potere digestivo, agni, non è presente mai nella collazione. Mi sorprende trovare sempre cibo salato o piccante alle otto del mattino. Si fa fatica accettarlo anche se a volte è veramente delizioso. C'è uno in particolare che mi piace moltissimo, gli idli con chutney  di cocco.
Gli idli sono una specie di "pane" di riso con lenticchie nere fermentate e cotti al vapore. Ci vuole tempo per prepararli e sopratutto una potente maccina legumi come loro hanno, altrimenti non risultano molto soffici, e temperature elevate di notte, intorno ai 24/26 gradi, per la fermentazione delle lenticchie e il riso finemente maccinati. Ho provato farli al mio ritorno, con gli attrezzi che noi abbiamo e tenendo la miscela vicina al calorifero. Il risultato è simile ma la  consistenza non quella giusta. 
Ci riproverò in estate se, a Varese quest'anno arriva un bel caldo, magari i miei idli miglioreranno anche loro.
La salsa di cocco viene abbastanza bene anche da noi. Chiaro, se abbiamo gli ingredienti giusti.

Una vaschettina di cocco già pulito
Uno due peperoncini rossi freschi
Yogurt bianco 
Prezzemolo

Per il soffritto di spezie - questo soffrito può diventare base per tanti piatti di verdure.
Semi di senape nera, un cucchiaino
Assafetida , due pizzichi 
Mezzo cucchiaino di garam masala
Un cucchiaino di succo di zenzero fresco
Un cucchiao di ghee o olio

Si tritta finemente il cocco dopo aver rimosso la parte marrone intorno alla polpa bianca, si può usare un buon tritta tutto, insieme al peperoncino piccante.

Il soffrito: nel ghee riscaldato si mettono i semi di mostarda nera fino al loro scoppietamento. Aggiungere l'assafetida e il garam masala e dopo 20/30 secondi ritirare dal fuoco dopo aver mischiato insieme al succo fresco di zenzero. 

Aggiungere il soffritto insieme al cocco tritato, un cucchiaio di yogurt bianco e un poco di prezzolo tagliato finemente e girare con un cucchiaio per omogeneizzare tutto in una salsina di densità spalmabile.

Se non ci sono gli idli si può mangiare con fette di pane biscottato o chapati, piadina indiana come faccio io tante volte.

Vi assicuro ch'è un ottima colazione. 
A me salvava molto la giornata perché a volte il pranzo non era sempre del mio gradimento. Le verdure li cucinano bene, un pò troppo piccanti o pasticciate tra di loro ma tutto sommato buone. Era il piccante che non riuscivo sempre gestire.
Evitare il dolce, sopratutto alla mattina, da una carica in più alla giornata. La spiegazione è semplice, avremo un potere digestivo più forte per tutta la giornata, saremo pieni di energia e meno stanchi.

La famiglia che mi ha ospitata da molta attenzione al cibo. Oltre che il cuoco deve essere una persona spiritualmente e fisicamente pulita , anche i cibi sono leggeri, nutrienti e freschi. Si cucina al momento e non si mangiano gli avanzi durante un altro pasto, che sia in giornata o peggio ancora il giorno dopo. I cibi cucinati con tanto tempo in anticipo creano gas a livelo intestinale, sono difficili da digerire e non sono considerati sani per l'organismo. Provano cucinare sempre le quantità giuste da non avere avanzi, altrimenti ci sono i cani...
Essere vegetariani per loro oltre la questione etica, non violenza verso qualsiasi forma i vita, e perché considerano la carne e il pesce cibo tamasico, privo di energia vitale che serve al nostro organismo perchè sono pieni di tossine.
Ho notato che tante persone anche  in India mangiano pesce, pollo e  uova. Sono comunque cibi molto cari per il popolo e vengono serviti solo nel week end o grandi ocasioni mai nei templi o funzioni di carattere religioso.
Chi veramente osserva nel suo comportamento giornaliero le pratiche e riti religiosi  è rigorosamente vegetariano, solo così i sensi lavorano nel modo non inganevole con il nostro corpo e la nostra mente.
Sento questo anche su di me, durante gli ultimi ani non sono stata una grande consumatrice di carne o pesce e, piano piano,  ho sentito la differenza in tutto il mio essere.
Dopo aver rinunciato complettamente a questi cibi, durante il periodo di panchakarma, ho visto un cambiamento notevole nel mio corpo e mente. Esperienza difficile da condividere perchè ritengo sia molto personale ma vi assicuro che dopo un mese e mezzo che sono rientrata non sento alcun bisogno di provare questi alimenti.

Mi viene in mente la soia, non lo vista ne anche un giorno nella cucina della clinica, mi spiegano che non la considerano un cibo salutare, può dare dei problemi al livello articolare. Se qualcuno sa sull'argomento sarei molto grata sapere di più. 






lunedì 9 marzo 2015

Polpettine di cavolo fiore

Il cavolo fiore è una di quelle cose che puoi solo amare o odiare, difficile una via di mezzo.
Nella rapida ricetta sotto può diventare molto piacevole.
Io la faccio dopo che abbiamo mangiato a cena o pranzo  questa verdura cotta e non saprei cosa farne dell'avanzo, improponibile una seconda volta.

Per cca 150/200 gr di cavolo fiore serve
1 uovo, non è obbligatorio
Pan grattato
Una patata lessata o dei ceci o fagiolini già cotti 
Prezzemolo tritato finemente
Sale , pepe, zenzero secco, noce moscata o un dente di aglio gratuggiato.
Schiacciare il cavolfiore insieme alla patata con una forchetta fino ad ottenere un impasto. Aggiungere tutti gli altri ingredienti, per l'ultimo il pane grattato, sarà lui a dare la consistenza finale del'impasto. Se  risulta troppo duro, con un pò di latte, anche vegetale, si può correggere fino alla consistenza giusta.
Aggiungere anche  del grana grattugiato se vi piace.

L'impasto deve risultare morbido facile da modellare con le mani. Passarle prima in un poco di farina o pan gratatto e frigere in padella antiaderente.

Friggere in padella solo per dorare perché gli ingredienti erano già cotti prima., aggiungere aghi di rosmarino nell'olio caldo per evitare l'ossidazione.

Sono ottimi per accompagnare il piatto di quinoa e catalogna! Anche da aggiunge al sugo di pomodoro, alla fine cottura, se si fanno a palline, per un bel piatto di pasta.
Direi un rapido modo di eliminare il cavolo fiore avanzato....







Quinoa

Laboratorio Ayurveda
La quinoa è un alimento sano, completo e di facile preparazione. Originario di sud America viene cucinato anche in India.
Spiego un modo veloce di cucinarla che, possa servire di base anche per piatti   più elaborati.
Sendo ricca di proteine vegetali e non contenendo glutine può diventare un alimento da avere sempre in casa. 
Porzione per una persona, le quantità sono indicative, io lavoro molto a occhio per non stressarmi con la bilancia: 

50 gr quinoa bianca
150 gr di catalogna o altra verdura, broccoli, piselli, carote, zucca o un mix di verdure 
Un cipolotto o una cipolla piccola
Un cucchiaio di ghee o di olio
Mezzo cucchiaino di semi di mostarda nera

Laboratorio Ayurveda
Laboratorio Ayurveda

Assafetida , curcuma, una punta di cucchiaio di garam masala o curry, un pezzetto di zenzero fresco, va bene anche quello in polvere.

Cominciare con il sofrito, 
Scaldare il ghee o l'olio e aggiungere i semi di mostarda nera. Quando cominciano scoppiettare aggiungere due pizzichi di assafetida e una punta di coltello di curcuma. Poi il garam masala o il curry e il zenzero fresco pestato dopo averlo tagliato a pezzettini piccoli.

Laboratorio Ayurveda
Laboratorio Ayurveda
Laboratorio Ayurveda
Girare mentre aggiungete la cipolla e pocchissima acqua, per dare la possibilità ad amalgamare le spezie con la cipolla.
Laboratorio Ayurveda
A questo punto si può aggiungere anche dei pomodorini,5/6, tagliati a pezzetti. Lasciare per 4/5 min a fuoco basso e poi aggiungere la catalogna tagliata a pezzettini. Aggiungere altro po' di acqua e lasciare andare a fuoco basso.
 In un pentolino far cuocere 50 gr quinoa in 100 ml di acqua come se fosse riso bianco. Se avete messo tropa acqua non succede nulla, scollare prima di aggiungre alla catalogna. Questo seme mano mano va avanti con la cottura si apre, come il riso, e diventa molto buono se rimane crocantino, non troppo cotto.
Aggiungere sale se serve, poca perché le verdure saranno saporite già.
Cucinare fino alla a scomparizione quasi totale dell'acqua.

Un altro modo semplice e facile di cucinarle è fare il soffrito come sopra, aggiungere la quinoa e soffriggere un po' con le spezie, poi bollire aggiungendo 100 ml di acqua cca 10 min  e alla fine aggiungere le verdure cotte previamente, anche al vapore.
Se si opta per questa ricetta meglio stare indietro con l'acqua e aggiungere poca per volta se non si è sicuri. Se non amate le spezie usate meno sapori e invece di acqua va benissimo del brodo.
Laboratorio Ayurveda
In India cucinare senza spezie non esiste, le spezie hanno un valore terapeutico oltre al sapore e così, il cibo può diventare anche ayurvedico se si usano con la cognizione giusta delle loro proprietà. Ma  questo tema  lo lasciamo riservato ad un altro post. 

Per il soffrito va bene anche quello del chutney di cocco che ho postato nei giorni scorsi.

Aggiungere alla fine un cucchiaino di semi di sesamo, o cocco fresco grattugiato, da un toco esotico alla ricetta, se non avete optato per i pomodori chiaramente.
Questo piatto può essere un ottimo primo piatto per cena o contorno.
In India amano cucinare tre quattro cose diverse e mangiare un po' di tutto nello stesso pasto. 
Da noi diventa più difficile per il tempo che uno ha a disposizione, anche per la quantità di ingredienti da cucinare, loro vivono in famiglie estese e tutto  diventa  più semplice da gestire, anche se a noi può sembrare difficoltoso cucinare sempre per 4/6  o più persone.
La quinoa non apesantisce la digestione e va bene sempre, inverno o estate. Io lo scoperta con la cucina ayurvedica e sinceramente la trovo un'ottima alternativa alla pasta o il riso. Amo variare i cibi!

domenica 1 marzo 2015

Una colazione speciale


Oggi interrompo i miei racconti di viaggio per descrivere come si può ottenere rapidamente il formaggio fresco fatto in casa.
In India non hanno i formaggi stagionati, tanti paesi nella loro cultura gastronomica usano solo formaggi freschi.
Durante tanti anni, per facilità di cose, ho sempre comprato i formaggi, anche quelli freschi, dal supermercato o qualche fattoria che c'è vicino.
In India, vedendo il loro modo di vivere la cucina, scopro in uno dei cassetti della mia memoria la nonna che fa il formaggio in casa, mia madre che appena ha una mezza giornata libera ci fa il burro...e mi rendo conto che questi modi semplici di produrre e cucinare rendevano le famiglie serene e in pace col mondo.
Mi guardo intorno in cucina, il cuoco continua ridere e farmi vedere con orgoglio i cibi che sta faccendo, la ragazza che da una mano in cucina sorride sempre, anche s'è piegata da un ora per terra a tagliare verdure, la dottoressa passa e imparte ordini con viso solare e voce allegra. Non capisco cosa dicono se non si parla inglese ma respiro un aria serena che mi porta indietro nel tempo,  anche la cucina della mia nonna  era rudimentale ma piena di vita e sorrisi che faceva dalle nostre vacanze una specie di isola del tesoro. 

Mi incuriosisce il pentolino con il latte cagliato, non capisco cosa mi dice il cuoco che continua parlarmi e sorridere. È un signore anziano con un passato alle spalle di chef cucina in ristoranti di certo livello, lo capisco da una foto che mi fa vedere  circa 25 anni più giovane in divisa di capo cuoco in un mega cucina di albergo. 
La famiglia che mi ospita fa parte della casta più alta, i Bramini. Rigorosamente vegetariani e praticanti di riti e preghiere, l'unico prodotto animale che vedo in cucina è il latte. 
Il latte fresco lo porta una signora tutte le mattine e tutti i pomeriggi subito dopo aver munto la mucca. Indosa dei vestiti così belli che li chiedo se posso scattare una foto. Amano essere fotografati ma è sempre meglio chiedere permesso, forma di rispetto che noi qua abbiamo perso senza ne anche accorgersi...


E così scopro come si può cagliare il latte con il succo di limone. Loro più che ottenere i formaggi usano la cagliata ottenuta per varie ricette che posterò in futuro.
Ecco il formaggio che ne risulta dopo aver comprato il latte giusto! per questo formaggio ho usato 1,5 latte fresco. La quantità ottenuta basta per due persone, tre se mangiano poco...

E sotto la modalità di farlo.

1. Comprare latte fresco, fattorie o distributori di latte fresco che ci sono a volte nei paesini.
2. Bollire il latte. Il latte fresco va bollito fino al rialzo della schiuma.

3. Intanto che il latte si porta all'ebolizione a fiamma  bassa, si spreme il succo di uno/due limoni, i semi vanno allontanati.
4. Dopo aver bollito il latte si spegne la fiamma e si aggiunge piano piano il succo di limone. La quantità dipende di quanto latte usiamo per ottenere il formaggio o quando acido c'è nel limone usato. Meglio aggiungere un cucchiaio di succo alla volta, mescolare il latte e valutare se serve ancora del limone. Dovete vedere la separazione del formaggio nel siero del latte.

Se si esagera con il limone, all'inizio può succedere a tutti, il formaggio risultato avrà una cosistenza più dura e si può friggere, una specie di tosella trentina 😅  o mangiare a fette perché buonissimo lo stesso. 

Per un formaggio più tenero serve meno succo di limone e lasciare solo pocchi minuti nella pezza di stoffa, strizzare soltanto con le mani a parte superiore del fagottino. Sarà di consistenza simile a una ricotta fresca. 

5. Dopo aver cagliato il latte serve un colapasta, una pentola dove poggiare il colla pasta, e una pezza di cottone o lino bianco con trama non molto fitta, per permettere al siero di defluire. 


6. Versare il latte cagliato nella stoffa.


Alzando i margini della stoffa dobbiamo rinchiudere tutto formando un fagottino.


Il fagottino va stretto con un elastico di quelli che troviamo ai mazzi di asparagi e non sapiamo  cosa farne di loro, o un pezzo di corda o nastro, e lo apendiamo per un paio di ore o fino che la consistenza del formaggio è quella che ci interessa ottenere.


Il siero lo possiamo utilizzare per risotti, minestre e altre ricette.
Con il formaggio ottenuto si possono fare ottime colazioni, spuntini, ripieni per torte salate, pasta o dolci. Nel latte cagliato si può aggiungere sale, erbe, spezie ... L'imaginazione  ha spazio  illimitato in cucina.  Ecco come lo preparato oggi;