sabato 14 gennaio 2017

Tribù e costumi

Wayanad, terra di nere tribù antiche che vivono immerse nella giungla tropicale, è una delle zone più belle dell'India. La giungla fa parte della vita, le tribù antiche e quelle più moderne vivono tutte sommerse nel mare verde di alberi da cocco, caffè, banane, papaya, jack fruit, alberi ti tek, mogano e tante varietà di piante e fiori tropicali ma sopratutto tutti tipi di spezie. 
Laboratorio Ayurveda
È una terra ricca dove tutti hanno una casa, lavoro e istruzione. Anche nelle zone rurali si respira benessere e ricchezza. Spuntano case e ville dai tutti gli angoli della giungla, in una perfetta armonia di colori e suoni. I rumori della giungla si mescolano con quelli delle tribù, tamburi, canti e rumori specifici della vita stessa. In India l'intimità è cosa rara, la vita si svolge lungo le strade, nei cortili delle case, al fiume o al lago  dove si lavano i vestiti, nei templi sparsi ovunque. Le case (quasi tutte) hanno le porte aperte, il clima lo permette, e passando puoi guardare dentro e capire come ci vivono. La gente in questa zona è scura, alcuni hanno tratti somatici così antichi che ti chiedi cosa ci fanno in giro, perché ti danno la sensazione che dovrebbero stare sul muro di qualche museo. 
Laboratorio Ayurveda
La maggior parte sorridono e salutano, ti fanno sentire tranquilla e comoda perché in questa zona, Vazhavatta, di turisti occidentali ne ho visti  ben pochi, anzi solo noi quelli della casa al lago. 
Alcuni, i più anziani, non fanno alcun cenno e ho la sensazione che non riescano ancora a capire se gli diamo o no fastidio col nostro curiosare nella loro vita. Qua non sento parlare delle caste, solo di tribù! Sono comunità  antiche e fanno fatica a mescolarsi tra di loro, i matrimoni di solito avvengono tra i membri della stessa tribù. Non sono matrimoni combinati, i ragazzi più tradizionali si trovano ai festeggiamenti nei templi, quelli più moderni hanno accesso alla rete e si trovano attraverso pagine apposta per gli incontri a scopo matrimoniale. Si piacciono, si scrivono, si trovano e decidono se e quando sposarsi. Sono pazienti e aspettano il primo bacio nel giorno del matrimonio. Lo fanno per cultura e tradizione e non pare sia un peso per loro. Per noi pare impossibile visto che anche la maggior parte di loro hanno accesso alla televisione ed internet. La differenza sta che i nostri ragazzi hanno centinaia di contatti, mentre loro appena arrivano a qualche decina e non sono così veloci ad accettare amicizie fuori dalla loro comunità.
 
Poi ci sono le tribù che vivono ancora nella giungla profonda, senza accesso alla civiltà moderna, senza cellulare e comodità. Vivono ancora seguendo le regole che la stessa giungla impone, lontani dai villaggi moderni. Si alimentano di frutta e miele e sono totalmente 
indipendenti. Conoscono la medicina antica delle erbe, tramandano riti e spiritualità che pensavo di poter trovare solo nei libri. Mi dicono che sono pochi ma ci sono e hanno maestri spirituali che sono collegati con livelli di saggezza e consapevolezza che noi comuni mortali non immaginiamo neanche. Ogni tanto scelgono una persona, di solito maschio, in tenera età dai villaggi per essere istruiti e poter portare avanti la loro immensa conoscenza. Questo mondo, che sembra stare a metà tra irreale è reale, del quale ho letto qualche libro,  rappresenta un forte stimolo per la mia naturale curiosità e nello stesso tempo mi impone grande rispetto. Mi parlano di un maestro che vive in una grotta a tre ore a piedi da dove mi trovo, che neanche chi lo ha visto sa s'é umano o solo spirito. Solo pochi hanno avuto l'opportunità di incontrarlo e Shajeer la nostra guida è uno di loro. Si può pensare che siano storie per attirare ed ammaliare i turisti, vi assicuro che non è così. Ma di questo vi racconterò in un altro post.

domenica 8 gennaio 2017

Ayyappa

Laboratorio Ayurveda
Sveglia alle 3.00 del mattino per andare ad assistere al rituale "camminata sulle brace".
Dalla stanza, che da verso la giungla, sento tamburi e canti in lontananza. Una sensazione di selvaggio mi inonda il corpo, è difficile da spiegare. Tra i suoni della giungla e i rumori dei riti, che da quando sono arrivata continuo sentire, mi pare di vivere sommersa in un passato non del tutto sconosciuto.
Ci mettiamo in macchina alle 4 del mattino, io e i miei compagni di esperienza che ho appena conosciuto. Siamo 4 con Shajeer il nostro ospite e guida della giungla. Shajeer è nativo da questa giungla, parla abbastanza bene l'Italiano ed è un anima allegra ed aperta che unisce alla perfezione la cultura indiana a quella occidentale. Istruito da maestri della giungla porta avanti la filosofia tribale che noi conosciamo sotto i Principi Ayurvedici.
Dopo circa 20 minuti arriviamo al tempio dove il rituale è in pieno suo svolgimento. Il suono di tamburi e canti mi conferma che era quello che sentivo dalla mia finestra. Vediamo gente che non partecipa ai riti ma è presente, anche se magari dormiente. Come accade in questi casi vengono famiglie intere a volte da lontano per assistere a questi riti, una sorta di purificazione spirituale attraverso un lungo viaggio e la successiva presenza
Laboratorio Ayurveda 
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In mezzo ci sono uomini che suonano i tamburi e altri che ballano in una sorta di trance preparatoria per la svolta finale, la camminata sulle braci ardenti.
I ritmi forti e selvaggi fanno vibrare tutto il nostro corpo. Siamo gli unici stranieri ad assistere e avanziamo con rispetto, senza accendere le nostre macchine fotografiche, per capire se e quanto la nostra presenza sia realmente benaccetta tra i partecipanti e spettatori. Ci guardano ci sorridono e pare che anche i nostri cellulari non diano fastidio. Siamo lontani dai giri turistici nella giungla Keralayana è noto che tutti, o quasi tutti, i giovani hanno il cellulare ...e questo mi conferma che la creatività umana non può essere fermata o negata. 
Dopo un tempo sorridono, ci offrono una sedia e cominciamo a chiacchierare a suon di tamburo. Sono allegri, curiosi e gentili. Ci fanno vedere foto della loro famiglia e noi scambiamo. Anche qua si meravigliano che non ho figli, come se per loro vivere senza figli non potrebbe essere fattibile. Mi passa un attimo di nostalgia nel cuore ma poi sento solo gratitudine a quello che la vita mi offre, la libertà di scoprire una piccola parte del nostro mondo.

Dopo varie preparazioni di chi sarà coinvolto nella danza tribale, oleazioni, massaggi e cure che vengono date dai maestri, ci spostiamo tutti per assistere alla vera parte forte della notte, ho capito che questo rituale è durato tutta la notte come conclusione di 41 giorni di riti di purificazione di coloro che vi partecipano in modo attivo. Se camminando sulle braci non si bruceranno i piedi vorrà dire che corpo, anima e spirito sono stati purificati totalmente. 
I primi a passare e saltare sul fuoco ancora rovente sono i tre partecipanti alle danze fino all'estasi. Poi partono a spartire brace e cenere diminuendone l'intensità del fuoco uomini vestiti tutti di nero che anche loro, ho capito ulteriormente, sono stati sottoposti alla purificazione. Poi passano tutti quelli che se la sentono, ormai le braci sono quasi spartite e molto fumanti, e pare che nessuno soffra o ne sia uscito ferito.
Ce ne andiamo in silenzio sbalorditi ma contenti di essere stati partecipi e ben accetti

martedì 3 gennaio 2017

Kerala

Laboratorio Ayurveda
Eccomi di nuovo in giro per la mia amata India. Dopo un viaggio di 24 ore che invece di stancarmi mi hanno reso carica e serena, sono arrivata in Kerala e voglio rendervi partecipi dell'emozione che infonde.
 Appena uscita dall'aeroporto ho respirato la vita di qua: gente ovunque, macchine, profumi, colori e una volta in più ho avuto conferma di quanto sia unica ed irripetibile quella sensazione di energia che solo l'India può trasmetterti. Un mondo vivo e pieno dì sorrisi che mi è mancato troppo. Nelle circa quattro ore di strada, dall'aeroporto di Calicut alla destinazione finale, le strade colme di gente, i negozi luccicanti aperti, anche se l'ora era inoltrata nella notte, uno tsunami di  traffico regolato dai cittadini, (mi spiegano che questo è abbastanza normale quando i poliziotti mancano) mi hanno fatto vibrare l'anima e il cuore. Difficile spiegare cosa si sente arrivando in India.
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La casa dove sono ospitata è in mezzo al verde, (non amo le grandi città per i soggiorni lunghi),  situata fuori dalla città di Kalpetta nella regione di  Wayanad nel Kerala, immersa nella vegetazione tropicale a 1200 mt sopra il livello del mare con aria pulita e fresca rende questo posto un paradiso.
È una grande casa, spazi aperti, semplice, signorile, con tutte le comodità che servono senza andare nel superfluo.
La pulizia è al massimo delle aspettative, questa volta nulla candeggina e lavori all'olio di gomito come successo in passato. Mentre scrivo arrivano i profumi della cucina e la mente mi  porta di nuovo a casa dei miei nonni durante le vacanze estive della mia infanzia. Non riesco contenere il magone dell'emozione passata e presente. A questa emozione si aggiunge il suono della foresta tropicale che mi rasserena più di tutte le pratiche che faccio a casa per raggiungere lo stato di calma assoluta.
Laboratorio Ayurveda
Laboratorio Ayurveda
E di nuovo sento gratitudine alla vita, (....e al mio santo marito), per avermi dato di nuovo la possibilità di vivere l'esperienza... e  questa volta per un mese intero!






 









martedì 15 novembre 2016

Dott. Arya

E' scomparso da poco Dott. Arya, come lo chiamavamo tutti, nome completo Arya Bhushan Bhardwaj. Sento di dover dedicare le righe sotto a questo grande uomo che ha lottato per la verità e l'ha sempre divulgata ovunque è andato. Grazie di cuore Dott. Arya.
Dott Arya

E' stato lui per primo a parlarmi dell'Ayurveda, mi ricordo ancora il giorno con chiarezza ed emozione: ero tra i corsisiti dell'AIMA a Milano nel 2007, fine settembre, e lui era arrivato dall'India per l'apertura del primo anno del corso "Ayurveda Pinciples & Massage".
Ricordo il suo discorso, ma soprattutto ricordo quest'uomo seduto per più di due ore sui talloni, senza cambiare postura mentre noi, allievi torturati dal fastidio, sembravamo bagnanti in spiaggia anziché corsisti, seduti male e a tratti sdraiati. Ha parlato della filosofia Ayurveda, dell'India, di Ghandi e tutto mi è entrato dritto nel cuore. Era talmente forte la sua parola, anche se detta in tono basso, che era impossibile non rimanere colpiti.
Poi l'ho rivisto per una lettura del polso e lì ho capito che nella sua semplicità sapeva più lui di me di quanto non ricordassi io stessa. Mi ero persa nel sopravvivere, poi nel lavoro, poi nel guadagno, poi nella vita tipica di chi non ha avuto e quando ha si riempie di cose a volte anche inutili, sprecando tempo ed energie assai preziose. Correvo sempre, mangiavo di fretta e tante volte male, perdevo le staffe facilmente, mi sentivo sempre giudicata e sotto pressione, insomma un bell'essere vivente a caso.
E lui con tre parole mi ha fatto capire che ero distante da me stessa, che dormivo male per correre troppo, che dal punto di vista della salute stavo bene solo che le cattive abitudini mi stavano portando via la serenità. E quando dico cattive abitudini non parlo di fumo, avevo smesso di fumare nel 2001, né di bere perché non ho mai retto più di tanto l'alcol, soltanto troppi pensieri e a volte non adeguati, cibo non idoneo alla mia costituzione, vita frenetica tra lavoro e casa, insomma un bel cocktail esplosivo direi. Quello è stato il primo approccio che ha cominciato a cambiare il mio modo di vedere la vita.
Poi ci siamo ritrovati in India, a Jaipur, nel 2013. Nel frattempo io ero cresciuta, ma ero lontana ancora dalla serenità che tanto mi mancava. Non riuscivo ancora a fermare la mente, le attività né a smettere di correre dietro alle faccende. La mia natura Vata-Pitta mi trascinava nella corrente più di quanto io potessi nuotare. Durante quei dieci giorni di insegnamenti suoi e sotto lo stesso tetto nella guest house ho capito che la battaglia con me stessa era ancora aperta. Ringrazio il cielo di averlo conosciuto, di aver letto i suoi libri e di essere stata in India vicino a lui mentre ci spiegava la filosofia dell'UNO.
Dott Arya
Adesso, dopo un secondo viaggio fatto nel 2015 - di cui parlo in questo blog - nel quale mi sono sottoposta alla cura disintossicante del Panchakarma, vari percorsi formativi e una malattia cronica (Ipotiroidismo di Hashimoto) ho assimilato in ogni mia cellula il vero significato della vita. Rimane ancora strada da percorrere, ma la meta la conosco, l'ho intravista e so che grazie al Dott. Arya e tutti gli altri che mi hanno aperto cuore e mente arriverò a vivere l'Ayurveda nella sua totale filosofia. Che la sua anima sia in pace.

Il Trattamento Keralayano


Laboratorio Ayurveda
Il trattamento  Keralayano è quel trattamento che mira a trattare il corpo intero con particolare attenzione alle giunture, con movimenti leggeri e protratti nel tempo, per far scorere l'energia che tende a bloccarsi in queste zone e mira a portare fuori tutte le tensioni accumulate. Le sue manualità di scarico sono la sua particolarità. E' il trattamento ideale per la preparazione dello Shirodhara, Pinda Sweda oltre che essere un trattamento a se,  che lascia sensazione di "svuotamento" della mente e  piena leggerezza del corpo. Ho imparato a farlo in Karnataka durante il mio ultimo viaggio in India e mi ha colpito più di tutti gli altri trattamenti che avevo studiato ed imparato al nord dell'India. Bellissimo trattamento da fare anche a 4 mani, l'ho eseguito insieme alla Dott.ssa Nayana Rao, nella foto sotto durante la mia permaneza nel suo centro.










martedì 1 novembre 2016

Autoproduzione unguenti ayurvedici



Il laboratorio di UNGUENTI E SCRUB AYURVEDICI per scoprire i principi base di una cura della persona con strumenti, tecniche e materiali completamente naturali. Sperimenteremo direttamente il piacere di manipolare e impiegare ingredienti del tutto naturali e facilmente reperibili. Scopriremo la semplicità del fare preparazioni di grande efficacia e riproducibili anche nelle cucine di casa, per acquistare la libertà di potersi preparare autonomamente ottimi prodotti di qualità!
laboratorio ayurveda
Il seminario è principalmente pratico, per permettere ad ognuno di sperimentare ed imparare le semplici tecniche , per poter essere autonomo e continuare a casa a produrre, personalizzando le ricette imparate e diffondendo le tecniche acquisite ad amici e familiari, per riappropriarsi di tecniche e conoscenze semplici ed a portata di mano.


 
laboratorio ayurveda
IMPORTANTE: Come tutti i workshop anche questo è caratterizzato da partire da ingredienti semplici e a portata di mano, sale rosa, olio di girasole, olio di cocco, oli essenziali, oleoliti, cera de api e curcuma.

Niente sostanze chimiche, emulsionanti etc o di formulazioni complicate, tutto estremamente semplice e facilmente ripetibile.





venerdì 7 ottobre 2016

Fagiolini verdi al cumino

Questi fagioli verdi lunghi sono particolarmente buoni, li trovati freschi nei negozi orientali.

Ecco una facile e buonissima ricetta per due persone




400 gr fagioli freschi
200 ml latte cocco
1 o 2 scaloni, se sono piccolissimi
10 pomodorini, 2/3 pomodori grandi
semi cumino, 1/2 cucchiaino misura caffè
polvere di cumino, una punta di coltello, o a piacere
peperoncino e pocchissimo sale 
pepe nero e prezzemolo o coriandolo
ghee per soffriggere il scalogno

Per prima cuocere il mazzo di fagioli verdi lunghi al vapore, devono essere teneri ma croccanti.
In una pentola soffriggere in un cucchiaio di ghee (olio)  i semi di cumino e la polvere per qualche secondo. Aggiungere lo scalogno tritato e mescolare due tre volte.
Laboratorio Ayurveda
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Mettere sopra il soffritto i fagiolini lessati e farli rosolare per prendere il sapore per cca 1/2 minuti a fuoco moderato. Aggiungere i pomodorini/pomodori (non troppo) tagliati grossolano e rimuovere per altri 1/2 minuti. Versare il latte di cocco e, se serve, aggiungere pochissima acqua dopo qualche minuto di cottura. Deve formarsi una salsa densa amalgamandosi i pomodorini con il cocco.
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Spruzzare del peperoncino (se usate quello fresco fatelo rosolare con lo scalogno) e il sale. Lasciare cuocere a fuoco moderato , pentola coperta, per 7/10 minuti ( il tempo di cottura dipende della pentola usata e quanto avete lessato al vapore in precedenza i fagioli verdi).
Spruzzare pepe nero macinato, a piacere, prezzemolo o coriandolo fresco dopo aver spento il fuoco e lasciare coperto per altri 3/4 minuti.
Cuocere del riso basmati integrale , senza sale, e aggiungere come guarnizione al piatto.
Sono squisiti.


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